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NOVELLARA, IL NOSTRO PAESE


Novellara
sorge nella pianura Padana, a 19 km a nord di Reggio nell'Emilia. Il territorio comunale è formato, oltre che dal capoluogo, dalle frazioni di Bettolino, Carrobbio, Colombaia, La Bernolda, Minghella, Mulino di Sotto, San Bernardino, San Giovanni della Fossa, Santa Maria della Fossa, Vezzola per un totale di 58 chilometri quadrati. Novellara confina a nord Guastalla e Reggiolo, ad est con Campagnola Emilia e Correggio, a sud con Bagnolo in Piano e ad ovest con Cadelbosco di Sopra. Estese per un piccolo tratto nel comune di Novellara vi sono Le Valli di Novellara e Reggiolo, localmente chiamate semplicemente Valli. Un tempo erano estese paludi, l'intera area è oggi bonificata e resa Area di Riequilibrio Ecologico. Sono zone ricche di canali e arginate di modo da formare delle casse d'espansione in comunicazione con il canale Cavo Fiuma (cassa d'espansione Valle Bagna, Valletta e Valle Bruciati).


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IL NOSTRO NOME


L'origine del nome è tuttora incerta. Nei documenti più antichi è indicata come nuvelare, nuvolaria, e nubilaria. C'è chi fa discendere il nome da nubila/nebula, quindi terra dalle nebbie persistenti. Altri studiosi ritengono che derivi dal celtico. Novellara può derivare da due termini gallici: ar, che significa "sopra" e var, "acqua". In effetti la città si trova e si in una posizione elevata rispetto ai luoghi circostanti ed è vicina a fiumi affluenti del Po. Prima delle bonifiche, la zona di Novellara appariva come un'isola circondata dalle acque che formavano allora le paludi che arrivavano fino al letto principale del Po.

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UN PO' DI STORIA...


La città di Novellara, pur sembrando un piccolo borgo rurale della bassa padana, ha una storia lunga e singolare. Gli storici latini sono propensi ad accreditare le origini della civiltà sul territorio della bassa reggiana ai Celti, denominati dai Romani, Galli, che nel VI° o V° secolo a.C. invasero l’Italia settentrionale, occupandola. Non si hanno notizie precise sulla data della sua fondazione ma, sicuramente, il territorio Novellarese è stato parte della confederazione Boica, la confederazione che riuniva le 112 tribù galliche dei Galli Boi stanziati in una zona all'incirca corrispondente all'attuale regione Emilia-Romagna. In seguito alla conquista romana, il territorio novellarese è stato probabilmente centuriato ed è avvenuta la lenta fusione culturale e sociale delle due popolazioni: galli autoctoni e romani nuovi arrivati. Con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente non si hanno notizie precise sul territorio novellarese dei primi secoli del Medio Evo.

Comunque, il Burgatium Nubilariae è citato in diversi documenti medievali. Si ha sicura notizia di lavori di fortificazione del castello di Novellara da parte di Gherardaccio Malapresa, signore longobardo. Dopo la morte di Matilde di Canossa il territorio novellarese, in gran parte ricoperto da paludi e valli, come ricordano di toponimi dei paesi di San Giovanni della Fossa e Santa Maria della Fossa, entrò nell'orbita del libero comune di Reggio. In seguito i reggiani fecero passare da Novellara la nuova strada che congiungeva la città a Reggiolo, il nuovo insediamento sorto a guardia del confine con Mantova. Indubbiamente, si può affermare che l'evento che ha cambiato radicalmente la storia di Novellara è l'acquisizione del territorio da parte di un esponente del ramo cadetto della famiglia Gonzaga. Essi, ormai padroni incontrastati di Mantova, iniziarono a penetrare nel territorio di reggiano occupando prima Reggiolo e poi Novellara, infine, nel 1335, entrarono a Reggio decretando la fine dell'esperienza comunale in città.

Nel 1371 il figlio di Guido Gonzaga Feltrino, sconfitto da Bernabò Visconti e Niccolò d'Este, fu costretto a vendere Reggio e il suo contado ai Milanesi ma riservò per se e la sua famiglia i feudi di Novellara e Bagnolo. L’onere di iniziare i lavori della rocca sul luogo ove già esisteva una torre difensiva , presumibilmente longobarda, fu lasciato al figlio Guido. Essa si presentava come un maniero pensato come elemento di difesa e nei secoli trasformato in residenza munifica. La rocca, chiusa da ogni lato con torri angolari, merlature, muraglie a scarpa di 30 testate, si sviluppa su di una superficie di circa 191 tavole cioè 7750 m 2 . La Contea di Novellara divenne in pratica una città-stato mantenuta indipendente dalla capacità diplomatica e, soprattutto, militare della famiglia Gonzaga. Grazie a questa presenza, il borgo beneficierà di grandi lavori di abbellimento infrastrutturale, della costruzione di Chiese, dei portici, della bonifica del territorio, dello sviluppo agricolo e dell'esistenza di una piccola ma raffinata corte che attirò a Novellara musicisti ed artisti (il più noto fra tutti è l'architetto e pittore Lelio Orsi). La dominazione dei Gonzaga, che comprendeva anche Bagnolo, cessò nel 1728 per la morte dell’ultimo conte Filippo Alfonso, ed il feudo ritornò all’Impero. Rinaldo d'Este, duca di Modena, dietro congruo esborso, ne ottenne l’investitura nel 1737, e quindi fino al 1859 Novellara seguì le sorti del Ducato di Modena.

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